Vedere un’eclissi totale di sole è un’esperienza unica, di quelle che le persone normali fanno una sola volta nella vita. Nel 1999 abitavo a Belluno, l’Austria era a un tiro di schioppo e fu facile convincere mio padre e i miei amici a organizzare un viaggio fino a Salisburgo, il punto più vicino da dove si sarebbe potuta vedere la totalità.
Molti mi dissero chi te lo fa fare visto che anche da qui sarà visibile al 97%, ma tra un’eclissi parziale e una totale la differenza è, appunto, totale. Sono partito armato di potentissimi strumenti astronomici: un binocolo 7×50, una maschera da saldatore e una vecchia reflex. Lasciavo a casa il mio semiapocromatico Meade quasi nuovo di zecca non solo perché non c’era spazio in macchina, ma anche perché non avendo filtri adatti non volevo cuocere lo strumento e non sapevo bene come proiettare l’immagine (di guardarci dentro ovviamente non se ne parlava proprio).
L’eclissi del 1999 è stata rovinata in molti luoghi dal tempo nuvoloso. L’UAI aveva organizzato una spedizione in Turchia scegliendo questo paese perché dava in teoria la maggior probabilità di trovare tempo sereno, ma purtroppo era solo una teoria. Il mio viaggio improvvisato fu invece molto più fortunato: arrivammo a Salisburgo verso le 11 di mattina, il cielo era stato coperto per tutto il viaggio ma all’ultimo momento Giove Pluvio, evidentemente stufo di sentire i miei improperi, ci regalò un’improvvisa schiarita. Abbiamo parcheggiato in una strada della zona industriale e ci siamo messi a guardare il Sole.
Ne era valsa la pena: lo spettacolo è stato eccezionale. Il Sole ha iniziato a oscurarsi per poi sparire del tutto. Il cielo non era quello solito notturno ma una specie di crepuscolo blu molto scuro che lasciava vedere le stelle più luminose, e che aveva qualcosa di irreale. Durante la totalità si poteva benissimo vedere a occhio nudo, ma non mi sono fidato lo stesso a usare il binocolo mentre mio padre scattava più foto che poteva. Nei minuti di totalità si vedeva benissimo la luminescenza della corona solare e le protuberanze solari apparivano come minuscole macchiette rosse, e pure ogni tanto delle piccole luminescenze che poi ho letto essere i “grani di Baily”, dovuti alle asperità della superficie lunare. Poi all’improvviso si è visto un bagliore come un anello con un grosso brillante (l'”anello di diamante” appunto), e la luce del Sole tutto a un tratto è tornata.
Quando siamo tornati a casa abbiamo fatto sviluppare le foto e la delusione è stata grande, la migliore macchina fotografica è rimasta la memoria. All’epoca non erano ancora gli smartphones ma comunque non so quanto sarebbero riusciti a fare foto decenti. Posto lo stesso le foto che abbiamo fatto, se non altro per ricordare mio padre che è venuto a mancare pochi anni dopo.
https://it.wikipedia.org/wiki/Eclissi_solare_dell’11_agosto_1999
https://it.wikipedia.org/wiki/Eclissi_solare
https://it.wikipedia.org/wiki/Magnitudine_di_eclissi
https://it.wikipedia.org/wiki/Grani_di_Baily
https://osservatoriogalilei.com/losservazione-delle-eclissi/
http://www.brera.inaf.it/~covino/DVG/planetv/1/L13_05S.html
https://www.castfvg.it/sistsola/e990811s/