Arrivo a Villafranca del 332nd Regiment
L'arrivo dei fanti del 332th a Verona-Villafranca (U.S. Army, public domain, from yesteryearsnews.wordpress.com)
Si trattò del 332nd Infantry Regiment dell’U.S. Army, inquadrato nella 83rd Infantry Division. Arrivato in Italia nel luglio 1918, partecipò alle ultimissime fasi della battaglia di Vittorio Veneto.

Ernest Hemingway

Prima di parlare del 332mo Reggimento dell’US Army, mi sembra giusto fare un breve accenno al più noto soldato americano che, anche se non tra le truppe combattenti, servì in Italia durante la Prima Guerra Mondiale, e cioè Ernest Hemingway.

A 18 anni, Hemingway si presentò volontario per la Croce Rossa in risposta ad un appello per autisti di ambulanze sul fronte italiano. Dopo aver lasciato gli Stati Uniti, dapprima si recò a Parigi, e da qui a Milano. Poco tempo dopo, fu trasferito a Schio dove fu impiegato come autista di ambulanze. All’andata trasportava generi di conforto, al ritorno soldati feriti.

L’8 luglio 1918, mentre stava portando cioccolata e sigarette al fronte, un proiettile di mortaio austriaco esplose a pochi passi da lui, lasciandogli in corpo qualcosa come 227 schegge. In più fu pure colpito dal tiro di una mitragliatrice. Nonostante le ferite riportate, trasportò con la sua ambulanza un ferito italiano nelle retrovie; questo atto di coraggio gli fece guadagnare la Medaglia d’Argento al valor militare. I sei mesi seguenti Hemingway li spese così in un ospedale a Milano, sotto le amorevoli cure di una crocerossina sua connazionale, Agnes von Kurowsky, che però lo lasciò per un ufficiale italiano.

Hemingway non ebbe quindi esperienza diretta della rotta di Caporetto, da lui narrata in A Farewell to Arms. Caporetto fu ricostruita da Hemingway sia attraverso Scenes from Italy’s War, ossia le memorie dello storico inglese George Macaulay Trevelyan, che dal 1915 al 1918 fu anch’egli autista di ambulanze sul fronte italiano, sia attraverso i racconti dei soldati del Regio Esercito e la sua esperienza personale della rovinosa ritirata greca dalla Tracia durante la guerra contro la Turchia, nel 1922.

Il reggimento di San Marco

Il 332nd Infantry Regiment dello United States Army venne formato il 30 agosto 1917, ed era inquadrato come detto nella 83rd Infantry Division.

Radunatosi a Camp Sherman, in Ohio, il reggimento svolse qui l’addestramento basico per poi muoversi via ferrovia, il 18 novembre 1917, a Camp Perry, sempre in Ohio, per l’addestramento al tiro. Le pessime condizioni climatiche, unite al fatto che i militari erano attendati, fece sì che moltissimi soldati  riportassero problemi di salute. Un caso sospetto di vaiolo costrinse poi a vaccinare l’intero reggimento. Il ritorno a Camp Sherman, l’11 dicembre successivo, fu così salutato con sollievo. A Camp Sherman il 332nd condusse per molti mesi un intenso addestramento, in vista del suo impiego su un teatro difficile come quello delle trincee del fronte francese.

Finalmente, il 25 maggio 1918 il reggimento partì via ferrovia per essere imbarcato verso l’Europa, assieme a tutta la 83th Division. Il reggimento arrivò a Camp Merritt, poco fuori New York, e qui vi rimase fino al 6 giugno, quando fu imbarcato sul transatlantico inglese della Cunard Line RMS Aquitania. L’8 giugno successivo, la nave partì dal fiume Hudson diretta a Liverpool, dove arrivò il 15 giugno successivo. Da Liverpool partì per Southampton, dove si reimbarcò per attraversare la Manica.

Poco dopo l’arrivo in Francia, il reggimento fu informato che avrebbe invece combattuto in Italia. Il Regio Esercito, duramente impegnato sulla linea del Piave, aveva chiesto urgentemente rinforzi agli Alleati. Gli statunitensi inviarono così il 322nd, trenta sezioni di ambulanze, un ospedale da campo e 54 piloti d’aereo che servirono nell’aviazione del Regio Esercito. La storia di questi piloti, che servirono nelle squadriglie dei bombardieri Caproni, merita di essere raccontata a parte.

I piloti americani sui Caproni

Fiorello La Guardia Caproni
Fiorello Enrico (Henry) LaGuardia tra due ufficiali italiani davanti ad un bombardiere Caproni Ca.44 / Ca.5 (USAF, public domain via WikiCommons)

Qui possiamo invece permetterci solo un inciso, che in quanto off-topic non avrebbe ragione d’essere se il titolare del presente blog non fosse uno psicopatico per tutti i volatili di natura artificiale. A partire dal 28 settembre 1917 piloti americani furono addestrati dal Corpo Aeronautico del Regio Esercito per pilotare i grossi bombardieri Caproni, che erano a quel tempo il fiore all’occhiello dell’aviazione italiana. Una situazione ben strana a vederla con gli occhi di oggi.

Tra questi piloti vi fu anche Fiorello La Guardia, il famoso sindaco al quale New York ha voluto dedicare uno dei suoi tre grandi aeroporti. Fiorello La Guardia fu arruolato, col grado di tenente, nell’allora Air Service of the American Expeditionary Force tra il 1917 e il 1919. Diventò, col grado di maggiore, il comandante dei piloti statunitensi di stanza in Italia. Il 14 settembre 1918 si rese protagonista di un celebrato fatto d’armi quando con la 5a Squadriglia Caproni bombardò l’aeroporto di Pergine Valsugana.

I piloti migliori furono inquadrati l’anno successivo nel 6° e 14° gruppo di bombardamento Caproni. Il tenente Coleman De Witt si guadagnò la medaglia d’oro al valor militare (alla memoria) quando il suo Caproni Ca.44, mentre bombardava le truppe avversarie in ritirata, attaccato da cinque caccia austroungarici invece di disimpegnarsi accettò il combattimento e, dopo aver tolto di mezzo due degli attaccanti, fu abbattuto a sua volta.

Il 332nd in Italia

Lo scopo principale del 332nd in Italia era quello di far credere agli austroungarici che gli americani stavano intervenendo massicciamente anche sul fronte italiano. Il 332nd sembra sia stato inviato qui per semplice coincidenza: era l’ultima unità sbarcata in Europa e perciò non era stata ancora decisa la sua destinazione.

La casa del Piave
(pubblico dominio)

Mentre si preparava per essere traferito in Italia, nel giugno 1918 il Regio Esercito dovette sostenere la Battaglia del Solstizio, e così un primo contingente di 2000 tra ufficiali e soldati fu imbarcato sulla nave italiana “Giuseppe Verdi”, con la quale raggiunse Genova il 28 giugno 1918. Da Genova arrivarono a Padova via treno, dove era già stato stabilito un Comando della U.S. Military Mission in Italia. A Padova fu creato il quartier generale delle truppe americane, mentre il Field-Military-Hospital A.E.F.331 fu basato a Verona e il Base Hospital A.E.F. 102 fu posto a Vicenza.

Il 25 luglio 1918 il resto del reggimento partì per l’Italia ed arrivò alla stazione centrale di Milano alle tre del pomeriggio del 28 luglio, accolto dalla fanfara e una folla festante, ma la tradotta proseguì quasi subito per le destinazioni progammate.

Il 3rd Battalion, il Battalion of Machine Gunners (mitragliatrici) e le compagnie logistiche (Companies of Supplies) rimasero a Villafranca. A Custoza, vicino al Field-Hospital 331, fu acquartierato il  2nd Battalion. Il 1st Battalion, i battaglioni di artiglieria e mortai, e il comando reggimentale (Regimental Command) furono trasportati dagli automezzi del Regio Esercito a Sommacampagna. Altre unità minori furono suddivise tra i vari battaglioni. Le condizioni igienico-sanitarie erano però pessime, con diversi casi di dissenteria e salmonellosi, uno dei quali fatale. Il colonnello Wallace chiese ed ottenne il trasferimento a Valeggio sul Mincio.

(continua in un prossimo articolo)

 

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http://www.historynet.com/world-war-i-american-caproni-pilots-in-italy.htm